INDIETRO NON SI TORNA

2 months ago
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Trasmissione del 25 marzo 2024

◾ Giornalista: “Professor Maynards, nelle ultime settimane sul suo blog e sul sito del vostro movimento lei ha ferocemente criticato la Commissione per il progetto di legge sulla messa al bando di Wikileaks, nonostante provvedimenti simili siano già stati adottati in molti Paesi, tra cui i nostri principali alleati, gli Stati Uniti d’America.”
◾ Prof. Johnathan Maynards: “Come non sarà sfuggito neppure a lei, il provvedimento fa molto di più che limitarsi a dichiarare Wikileaks illegale.Con questo provvedimento presto Wikileaks potrebbe essere classificata come – cito testualmente – un’“organizzazione la cui attività di divulgazione di materiale sottratto ai legittimi proprietari in maniera illecita costituisce, di fatto, supporto al terrorismo internazionale” e quindi, per estensione, come organizzazione terroristica tout court.
Anche chi la finanzia, gli fornisce servizi di hosting, server, domini internet o mirroring, sempre per estensione sarà considerato un terrorista e potrà essere perseguito e giudicato sulla base delle speciali procedure antiterrorismo e non di quelle ordinarie.”
◾G.: “Lei crede che non esista alcuna relazione fra l’attività della piattaforma e il terrorismo?”
◾J.M.: “Non è questo il punto. A mio avviso, l’illegalità dell’attività dell’organizzazione non è fondata giuridicamente, ma una definizione di comodo dettata da una scelta politica: la salvaguardia dell’intrasparenza e dell’impunità di agenzie governative e dei Servizi d’informazione di tutto il mondo. Mettere Wikileaks sullo stesso piano delle Brigate Rosse, della RAF, dell’IRA o di IS è semplicemente insensato.”
Questo mantra della lotta al terrorismo è ormai una vera e propria ideologia. Si sta usando per giustificare qualsiasi comportamento deviato, abuso e crimine commessi oggi e a maggior ragione che si commetteranno in futuro se questo progetto fosse approvato dal Parlamento Europeo.”
◾G.: “Al momento il terrorismo islamico è confinato prevalentemente all’esterno di Europa; solo sporadicamente si verificano episodi sul nostro territorio. Questa crescente sporadicità potrebbe essere un segnale di successo delle politiche della Coalizione, non le pare?”
◾J.M.: “Non soltanto credo che il terrorismo a sfondo religioso non scomparirà del tutto, ma a mio avviso un’importanza analoga assumerà il terrorismo interno, il terrorismo politico. Per quanto ne so, è sempre stata la percezione di un nemico interno invisibile a giustificare gli atti più antidemocratici e liberticidi nei Paesi occidentali: penso al Patriot Act americano, o ai provvedimenti della Turchia dopo il presunto golpe. Provvedimenti inaccettabili che in condizioni di normalità avrebbero provocato una rivoluzione popolare, ma che sull’onda dell’emozione e dello smarrimento possono venire imposti facilmente sfruttando il famoso principio meno libertà in cambio di maggiore sicurezza.”
◾G.: “Nel nostro continente il terrorismo politico è scomparso da cinquant’anni; per quale motivo dovrebbe riaffacciarsi proprio adesso?”.
◾J.M.: “Un’eventuale esplosione del terrorismo politico e sociale all’interno del continente potrebbe essere prontamente strumentalizzata; diciamo ad esempio per proporre ulteriori e ancor più stringenti provvedimenti giuridici di limitazione dei diritti, personali e civili, delle facoltà democratiche, delle garanzie costituzionali, anche sul nostro Continente. Il decreto per la messa al bando di Wikileaks non sarebbe nulla a confronto.”
◾G.: “Si è fatto delle idee in merito a questo sviluppo del terrorismo politico?”
◾J.M.: “Nelle campagne e nelle periferie cittadine di ogni Paese europeo ci sono già tutti i presupposti per l’esplosione di un conflitto sociale senza precedenti. Questo è il seme del bisogno e del malcontento, dell’egoismo e della disperazione che la nostra classe politica e la nostra classe dirigente insieme hanno sparso a piene mani. Questo è il terreno fertile per la xenofobia, la violenza politica e sociale, il successo del populismo e dell’estremismo politico, il terrorismo interno.”
◾G.: “Concretamente, cosa possiamo aspettarci secondo lei?”
◾J.M.: “Le dico come lo immagino: per prima cosa mettendo fuori gioco i responsabili e rappresentanti di un partito, ad esempio infiltrando nella base d’iscritti un gran numero di nuovi soggetti estranei, in grado di divenire maggioranza e sostituire le classi dirigenti interne. Dopodiché cambiando la linea politica del partito: adottando temi e slogan xenofobi o illiberali, parole d’ordine aggressive, atteggiamenti fascisti e violenti; in realtà con l’obiettivo di mettere in secondo piano la critica e la denuncia fattuale sostituendola con slogan ed emozioni. Rendendo di fatto l’intera organizzazione poco credibile, poco seria; in una parola: improponibile.”

(Da "Uropia - il protocollo Maynards", 2019)

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